Tango Argentino…che passione!

Ho cominciato a prendere lezioni più di 10 anni fa e da allora, anche se con pause lunghe mesi, non son più riuscita a farne a meno…


Oltre all’attività fisica che comunque come sappiamo fa benissimo al corpo, col Tango Argentino ho ritrovati molto di più che un semplice ballare.
L’improvvisazione è la prima cosa che mi ha più stimolato e appassionato; nulla è noiosamente prestabilito.
L’importanza di ruoli ben definiti e da rispettare, la seconda…

Il tango nasce fra l’Argentina e l’Uruguay come espressione popolare, e successivamente diviene una forma artistica, che comprende musica, danza, testo e canzone anche se è evidente che, sia nei suoi testi che nel suo carattere culturale, il tango è un elemento inscindibile con le realtà di Buenos Aires, Rosario e Montevideo e la sua periferia della seconda metà dell’800.

Il tango argentino è un ballo basato sull’improvvisazione, caratterizzato da eleganza e passionalità.
Il passo base del tango è il passo in sè, dove per passo si intende il normale passo di una camminata.

Poche regole semplici dettano i limiti dell’improvvisazione: l’uomo guida, la donna segue.
Nel tango la donna si affida totalmente al proprio partner, basti pensare che la maggior parte delle volte, la donna cammina all’indietro, lasciandosi guidare dall’uomo.

Il maschio chiede e la femmina risponde. L’uomo azzarda col linguaggio del proprio corpo e la donna risponde, sempre col corpo, scandendo il ritmo con un passo sinuoso.

Come ci si comporta in Milonga?
Con il termine MILONGA, s’intende non solo il genere musicale, ma anche il luogo dove si balla il tango.
In milonga dovrebbero valere le regole del buon senso e dell’educazione “di una volta”.
Le milonghe avevano infatti delle regole molto rigide e, in una Buenos Aires dove incontrare un coltello era frequente quanto una stretta di mano, le regole garantivano il quieto vivere.

In milonga, gli uomini e le donne siedono in tavoli separati su lati opposti della sala.

Questo favorisce l’invito ed evita situazioni imbarazzanti in caso di rifiuto: l’uomo a distanza, senza importunare la donna, la guarda (mirada) e se questa incontra il suo sguardo, la invita con un cenno della testa (cabeceo).
Se la donna risponde con un cenno di assenso, l’uomo si avvicina al suo tavolo e l’accompagna a ballare in pista.

Solitamente si alternano 3/4 brani di tango definito classico, una cortina, 3 di tango genere valtz, una cortina, altri 3/4 di tango classico, una cortina, 3 di tango genere milonga, una cortina e così via.
La cortina è un brano musicale di genere diverso da quelli del tango e che sancisce la fine della tanda.
Quasi sempre non è ballabile e solitamente ha una durata inferiore al minuto.

La cortina ha comunque un triplice scopo:
– consentire di sciogliere, senza creare situazioni imbarazzanti, la coppia che si era formata a seguito della mirada/cabeceo, ritornando a sedere per un altro invito;
– permettere ai singoli ballerini, di attraversare liberamente la pista, poiché farlo durante la tanda, costituirebbe motivo d’intralcio per le coppie che ballano;
– permettere al musicalizador un cambio di stile musicale.

L’andamento del ballo in milonga, si svolge in senso antiorario, lungo il bordo della pista.
In teoria, in pista i ballerini più esperti dovrebbero occupare la parte più esterna, che teoricamente consente maggior velocità.

Durante il ballo, la coppia non comunica con le parole, che interromperebbero l’armonia che si forma nel ballo e che trasforma la musica in movimento.
Il momento più opportuno per poter parlare, va da dopo che è terminato il brano che compone la tanda, all’inizio di quello successivo, in cui magari brevemente ci si presenta al partner con cui si è ballato (se per esempio questo/a è la prima volta che lo/a si incontra), per poi riprendere nuovamente a ballare in silenzio, e così via fino alla fine della tanda stessa.

Di solito, alla fine della tanda la coppia si scioglie, ma è comunque la donna che fa capire all’uomo, se può continuare a ballare anche quella successiva.

Io AMO questo ballo che riporta la coppia a riappropriarsi dei giusti “ruoli” anche nella vita di tutti i giorni…

 

1 commento
  1. Alessandro Moro
    Alessandro Moro dice:

    Meglio di così non si può definire. C’è il complesivo culturale, non solo “passi” , anzi prima di tutto musica poesia e improvvisazione che è come dire rischio e libertà, coraggio di mettersi a nudo invece di mascherarsi dietro le parole e le convenzioni prevedibili.

    Brrrravvva!!! Mi segno questo post per aiutarmi a spiegarmi agli amici increduli e pregiudiziosi

    Rispondi

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